Prendono il via il primo gennaio, in tutta la città, le tantissime iniziative gratuite di Roma Capodarte 2026, promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali.
Palazzo Esposizioni Roma partecipa con ingresso gratuito agli eventi e alle mostre dalle 16:00 alle 20:00 (ultimo ingresso alle ore 19:00):
Fantastica. 18a Quadriennale d'arte
I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935
Restituzioni 2025
Giorgio Morandi nella collezione Eni
Palazzo Esposizioni Roma desidera dedicare Capodarte, la festa del primo giorno dell’anno, alle donne e, più propriamente, a tutte quelle persone, senza distinzione di genere, che in condizioni difficili o avverse hanno messo la loro determinazione e il loro talento a sostegno della libertà, della giustizia, dell’identità. Ad accogliere il visitatore la grande Cariatide di Villa Adriana a Tivoli aspetta davanti alla porta. È una statua colossale che sembra scesa appositamente a salutarci dalla straordinaria mostra Restituzioni 2025, che espone al piano superiore le opere restaurate del patrimonio artistico nazionale. La Cariatide accoglie con la sua enigmatica e incombente presenza chi sceglie di entrare. È, simbolicamente, la guardiana di questa giornata di festa nella cultura: ci sono persone a cui è demandato da tempo remoto di sostenere il peso della vita, donne in questo caso, le Cariatidi – le più celebri sono quelle raffigurate nell’Acropoli di Atene – dell’antica città greca di Caria, che, secondo una versione del mito, furono ridotte in schiavitù e costrette a portare il peso degli edifici come punizione per il loro supporto ai Persiani. Oggi questo tipo di persone o esperienze, che i miti sintetizzano, sono ancora fra di noi. Come si suol dire: ognuno di noi porta il suo peso.
Entrando nelle sale del Palazzo, possiamo percepire la voce della straordinaria Claudia Cardinale che, come un’eco, risuona dall’acqua di un piccolo pozzo: è una delle tante suggestioni offerte dalle opere che compongono il racconto dell’arte degli ultimi venticinque anni in Italia, nella mostra Fantastica. 18ª Quadriennale d'arte. E Claudia Cardinale è un’altra donna, straordinaria, che ha portato quel peso sul quale stiamo riflettendo in questa giornata. È stata una delle attrici italiane più celebri a livello internazionale, che ha sostenuto, con la sua bellezza e il suo talento, il peso della nostra immagine nel mondo, plasmando l’identità di una donna forte, emancipata, libera di scegliere. Ma, come avrebbe rivelato lei stessa successivamente, l’epoca che la stava lanciando nell’empireo delle stelle - con capolavori assoluti quali Il Gattopardo e 8 e ½ - la chiudeva in una gabbia dorata, costretta a sostenere il peso di un segreto. Per ricordare questa grandissima donna in un giorno di festa, abbiamo scelto la modalità del gioco. SINNÒ ME MORO. Enigma a Palazzo Esposizioni Roma è uno scherzo o pasticcio tra letteratura, cinema e memoria, alla ricerca di un enigma che, seguendo una mappa fatta di sole parole, confusamente scherzose, conduce verso l’ascolto di uno scrittore - Yari Selvetella, con la sua visione di Roma - che introduce la proiezione del film che rivelò il talento precoce e già strepitoso di Claudia Cardinale: Un maledetto imbroglio di Pietro Germi. Film liberamente ispirato a Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, romanzo di Carlo Emilio Gadda: un’altra persona dal talento eccezionale che indirizzava il peso della propria esperienza e conoscenza alla comprensione dei misteri dell’agire umano, dei fatti e misfatti che disastrosamente si aggrumano in ogni epoca di regime, come il ventennio, nella quale la retorica e la persuasione prendono il posto della chiarezza e della conoscenza critica. Con questo romanzo, Gadda ha regalato a Roma uno dei ritratti più significativi nel panorama letterario moderno e in questo giorno di festa è una di quelle persone che è importante ricordare.
Ci sono, ancor più, persone che è necessario ricordare o conoscere, per il peso e il sacrificio che hanno sostenuto sul proprio corpo, rendendo possibile a noi di essere quello che siamo oggi: Adele Bei. In questa giornata di festa dedicata all'ottantesimo anniversario dell'Assemblea costituente, ai suoi membri e ai valori che hanno ispirato la redazione della Costituzione Italiana, Palazzo Esposizioni Roma offre il racconto di una esistenza straordinaria a servizio della libertà collettiva, soprattutto femminile. Adele Bei è stata una figura emblematica della politica italiana, una delle 21 donne elette all'Assemblea costituente nel 1946, la cui vita eccezionale fu segnata dall'attivismo antifascista clandestino che le costò anni di carcere, torture e confino, e che la vide poi impegnata a battersi instancabilmente per i diritti e la parità delle donne lavoratrici. Nella Libreria del Palazzo sarà possibile ascoltare le sue idee e la forza rivoluzionaria della sua esperienza attraverso la voce di Arianna Pozzoli che leggerà alcuni brani tratti dal libro Adele Bei, Madre costituente di Mirko Sebastiani (AE 2025).
E ancora, per le persone più piccole alle quali dedichiamo sempre un’attenzione speciale, il Laboratorio d'arte di Palazzo Esposizioni Roma propone il laboratorio DRITTI AI DIRITTI che invita bambine e bambini a demolire il peso dei pregiudizi e immaginare insieme nuovi diritti per tutti, creando tanti manifesti ispirati ai valori e ai principi fondamentali della Carta Costituzionale.
Concludendo, per Capodarte invitiamo tutti a perdersi tra le molte suggestioni offerte dall’arte e dalla riflessione umana nel tempo contemporaneo e passato. Con la leggerezza che ogni giorno di festa richiede e anche con la consapevolezza che percepire, individuare e condividere un peso è un’esperienza necessaria per sollevarlo e liberarsene. E allora, come ulteriore invito al gioco, cercate nelle sale tutte quelle figure e oggetti che, sostenendo un peso, raffigurano forse la nostra condizione presente e futura: magari un grande tavolo di cristallo inarcato da un macigno di pietra, in un pericoloso equilibrio, nelle sale di Fantastica; gli occhi sospesi nel vuoto de La sposa Emanuele Cavalli – esposto tra le opere della mostra I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935 nel ballatoio - la cui fissità suggerisce una condizione di stasi e isolamento; o anche il manichino che sostiene, alla fine del percorso espositivo di Restituzioni 2025, un abito tradizionale festivo femminile, la cui ricchezza di ornamenti e colori non è casuale, ma risponde a un bisogno emotivo di riconoscibilità nella società e suscita quella speranza di una gioia futura, che ogni giorno di festa si augura.