Mexico. Carlos Amorales
Remix

09.11.2010__27.02.2011
A cura di Daniela Lancioni
Mexico. Carlos Amorales Remix9 novembre 2010__27 febbraio 2011
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Mexico. Amorales - Immagine mostra

Carlos Amorales ha conquistato la scena internazionale per la sua sorprendente capacità visionaria e per la sensibilità ultramoderna con la quale elabora, mescolandoli, molteplici e opposti elementi.  In questa mostra, la sua prima in Italia, sperimenta un inedito modo di accostare le opere: cinque installazioni e una performance, realizzate tra il 2005 e il 2010, si susseguono senza soluzione di continuità e in parte si sovrappongono. Da questa scelta di amplificare il processo di ibridazione che è all'origine di ogni sua singola opera, deriva il  titolo, Remix, prelevato dal linguaggio musicale.

Su gran parte dello spazio espositivo corre il disegno a matita El estudio por la ventana [Gettare lo studio dalla finestra] del 2010, che segna l'inizio di una nuova riflessione sullo studio inteso come mente dell'artista. Nella galleria grande, il disegno fa da sfondo ai settecentocinquantuno frammenti di Drifting Star [Stella alla deriva] del 2010. Sospesi in un poderoso fermo immagine, possono provocare inquietudine, ma anche essere intesi come la manifestazione di uno stato euforico, una vittoria sul tempo, un momento pervaso dalla joie de vivre. Black Cloud [Nuvola nera] del 2007 è l'impressionante sciame di farfalle nere, la cui presenza può essere interpretata come una minaccia o come il segno di una forza collettiva: un'opera monumentale, seducente e avvolgente, che ha la solidità di una massa e la leggerezza di un'ala di lepidottero.  Alcune pareti sono tappezzate dai manifesti di Why Fear the Future? [Perché temere il futuro?] del 2005, le silhouette di uccelli dalle ali spiegate attraverso i quali Amorales affronta la paura del futuro con un interrogativo che potrebbe cancellarla.  The Skeleton Image Constellation (Liquid Archive) [La costellazione dell'immagine-scheletro (Archivio liquido)] del 2009, sono le cartoline con oltre mille immagini prelevate dal personale archivio di Amorales, chiamato Archivo líquido [Archivio liquido], offerte in dono ai visitatori. Lungo le linee di confine tra un'opera e l'altra il disegno si sovrappone ai manifesti o le farfalle si posano sul disegno. A ciascuna di queste opere, inoltre, si accosta, di tanto in tanto, una presenza animata, l'unica colorata nel panorama rigorosamente in bianco e nero della mostra. Accade durante la performance Spider Galaxy [La galassia del ragno] del 2007, quando Galia Eibenschutz o le studentesse dell'Accademia Nazionale di Danza lambiscono ora l'una ora l'altra opera, indossando un costume dalle vaghe sembianze di un uccello esotico.

Tutte le opere in mostra derivano dal poderoso Archivo líquido [Archivio liquido], l'archivio digitale avviato da Amorales alla fine degli anni Novanta e in continua espansione, cui l'artista attinge per la realizzazione di ogni suo nuovo lavoro. Sono immagini ricavate da riviste, cataloghi, libri, foto dello stesso Amorales o scaricate da Internet, che, trasformate attraverso processi inventivi e tecnici, diventano disegni, diapositive, video, collage, dipinti, sculture, installazioni, copertine di dischi.
L'Archivo líquido è un sorta di glossario e per Amorales è importante che altri lo possano utilizzare e interpretare, estendendone il significato. Al Palazzo delle Esposizioni un gruppo di studenti ha installato, interpretandoli, i lavori El estudio por la ventana e Black Cloud. La loro collaborazione si é svolta nell'ambito del seminario del Professor Claudio Zambianchi della Facoltà di Scienze Umanistiche dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".

La mostra è curata da Daniela Lancioni, curatore senior del Palazzo delle Esposizioni. 

 

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