Jeff Bark ha iniziato questo progetto oltre due anni fa: una breve visita nella capitale italiana ha innescato un singolare processo creativo di ricostruzione del Gran Tour nel Bel Paese, tra immaginario e reale. Il suo punto di vista restituisce poesia agli oggetti, in parte souvenir trovati nei flea market americani, che diventano il punto di partenza di grandiose composizioni e solenni ritratti: rappresentazioni simboliche e allegoriche della natura umana, concepite grazie ad un uso sapiente della luce e alla ricchezza dei dettagli, che sono spesso elementi spiazzanti e inaspettati. Ogni immagine appare, quindi, come estrapolata da una misteriosa sequenza, di cui non si conosce l'inizio e l'epilogo.
L’autenticità e l’ambiguità, la bellezza sensuale, le luci e le ombre, sono le coordinate di un Viaggio in Italia privo di una precisa connotazione spaziale e cronologica, che evoca momenti artistici che vanno dal Rinascimento, al Barocco, ai film di Fellini e Visconti.
Il limite di uno spazio ridotto come quello del suo garage, ha stimolato Bark in questo approccio meticoloso e cinematografico, che rende il lavoro profondamente pittorico, mettendolo in relazione con tutta la storia dell'arte europea, italiana e fiamminga.