Le serie Biocities e Geometrie Still Life traggono ispirazione dall’arte astratta di Piet Mondrian, Kazimir Malevič, El Lissitzky, come da Mark Rothko e Peter Halley, dalla fotografia di Franco Fontana e Lucien Hervé e, talvolta, anche dalle visioni metafisiche di Giorgio de Chirico. Le serie Vibrazioni e Paesaggi Surreali sono invece dedicate a una ricerca di immagini di astrazione informale o surrealista. Qui l’obiettivo si concentra su vetrate di cristallo e lastre metalliche che riflettono, deformandole, le architetture tutt’intorno, producendo giochi di forme, luci e colori imprevedibili, traendo ispirazione profonda anche dal Futurismo di Balla, Boccioni, Carrà e Severini e, soprattutto, dalla lezione visionaria dell’architetto catalano Antoni Gaudì.
Opere di grande formato di Carlo D’Orta si trovano esposte in importanti sedi istituzionali, tra cui il Centro Congressi della Banca d’Italia a Roma, la sede dell’Ordine degli Avvocati presso il Palazzo Giustizia di Milano, la Camera dei Deputati, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, il Museo dell’Archivio Centrale dello Stato, l’EUR S.p.A e la LUISS a Roma, il Consolato Generale d’Italia a New York, gli Istituti Italiani di Cultura a New York e Monaco di Baviera, l’Ordine degli Architetti a Stoccarda, il Consiglio Regionale della Campania, e in molte collezioni private in Italia e all’estero.