È il primo studio dedicato a Vittorio Sindoni, regista di cinema e tv con una lunghissima carriera alle spalle, a metà tra le intenzioni d’autore e lo spettacolo popolare. Un esponente della cosiddetta generazione di mezzo: ha studiato alla Sapienza e si è formato al Centro Teatro Ateneo negli anni ’60: ha la stessa età di Bellocchio e come lui ha vissuto l’evoluzione sociale che ha portato alla contestazione giovanile e al ’68: ma quando è scoppiata la protesta politica, aderendovi ideologicamente, Sindoni era già troppo grande per viverla in pieno ma non abbastanza per osservarla con distacco. E così ha praticato la commedia cinematografica e la fiction televisiva sempre con un occhio attento ai temi e ai problemi del quotidiano. Attraverso i ricordi del regista e una ricostruzione dettagliata delle sue opere, si propone, al cultore all’appassionato o al semplice lettore, un viaggio in un lungo periodo dello spettacolo, della cultura e della storia italiana in generale. Sindoni lavora con i grandi attori del suo tempo, da Walter Chiari a Luciano Salce, da Valentina Cortese a Stefano Satta Flores, da Stefania Sandrelli a Sergio Castellitto, da Gianni Morandi a Sophia Loren, conservando sempre una personale visione del mondo e una propria cifra umoristica, mantenendo una propria autonomia anche durante la lunga attività televisiva. In questo libro si troveranno aneddoti e analisi, avventure e, talvolta, polemiche, ma soprattutto la grande generosità di un autore che ha sempre voluto emozionarsi e fare emozionare, prima di tutto, divertendo e raccontando storie ricche di sentimenti. “Con la certezza che non sempre, sul set come nella vita, l’amicizia finisce col piano di lavorazione”.
Vittorio Sindoni è nato a Capo d’Orlando nel 1939. Dopo aver fondato il Gruppo Teatrale Il Collettivo di Roma, è stato aiuto regista e autore di servizi televisivi per rubriche come Cronache del cinema e del teatro e L’approdo. Nel 1967 debutta alla regia cinematografica con Omicidio per vocazione. Dopo due titoli che si inseriscono nel cinema di contestazione (Italiani! È severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate, E se per caso una mattina), si fa notare con un ciclo di commedie (Amore mio non farmi male, Perdutamente tuo… mi firmo Macaluso Carmelo fu Giuseppe), prima di raggiungere la maturità artistica con Gli anni struggenti (1979) e Quasi quasi mi sposo (1981). Dagli anni ’80 diventa uno dei registi televisivi di maggior successo, autore di fiction che hanno raggiunto picchi di gradimento assoluto (Voglia di cantare, Come stanno bene insieme, La scalata, Non lasciamoci più, Butta la luna, Il capitano, La mia casa è piena di specchi).
Andrea Pergolari è nato a Roma nel 1975. Ha iniziato le sue pubblicazioni nel 2001 e ha orientato le sue ricerche nel campo del cinema comico e di commedia, italiano e non solo. Tra i suoi libri: La fabbrica del riso (2004), Ha visto il montaggio analogico? (2011, in coll. con Guido Vitiello), La commedia italiana in 160 film (2022, in coll. con Alberto Pallotta), Franco e Ciccio – Storia di due antieroi (2022, in coll. con Alberto Pallotta), Le belle costruzioni hanno fatto il loro tempo (2023).
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Ingresso libero fino a esaurimento posti
Libreria - Palazzo Esposizioni Roma
via Milano 15/17