La moneta virtuale tra lo Scudo di Marche del Cinquecento e le criptovalute

21 novembre
Incontro con Tommaso Brollo (Università di Verona)
L’ultimo decennio ha visto le alterne vicende della moneta digitale, dalle criptovalute sino alle Central Bank Digital Currencies. È un sistema veramente nuovo? Quando pensiamo alla moneta di quattro o cinque secoli fa ci vengono in mente il fiorino, lo zecchino, il ducato, con le loro croci e i loro santi. In realtà, la moneta delle fiere internazionali cinquecentesche è molto diversa: è una moneta immateriale, virtuale e privata, che non esiste se non sui libri di conto dei mercanti-banchieri e che sarà al centro degli scambi internazionali europei per più di un secolo. Una moneta così lontana e al tempo stesso così vicina, che ci può forse aiutare a capire qualcosa di più dell’oggi.

 
Dopo aver studiato a Trento e a Milano, 
Tommaso Brollo ha conseguito il dottorato di ricerca in economia presso l’Università di Siena. Assegnista di ricerca all’Università di Verona, si occupa di storia economica e del pensiero economico, concentrandosi, in particolare, sulla storia della moneta, del credito e della finanza nella prima età moderna. Tra le sue pubblicazioni si ricorda la curatela, assieme a Paolo Evangelisti, di una recente edizione italiana del De Moneta di Nicole Oresme (Trieste, 2020).

Informazioni

Palazzo Esposizioni Roma – Sala Auditorium

Scalinata di via Milano 9a, Roma

Ingresso libero fino a esaurimento posti con prenotazione
Le prenotazioni si effettuano su 
questo sito fino a un’ora prima. Se non puoi venire ricordati di cancellare la prenotazione dalla tua area riservata sul sito, per permettere ad altri di partecipare. Sei pregato di arrivare 10 minuti prima dell'inizio, in caso contrario la prenotazione non sarà più valida e il posto verrà assegnato al pubblico in attesa all’ingresso.

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