Alla fine del Medioevo l’espansione delle attività economiche consentiva forme di diversificazione professionale e sociale. L’economia monetaria si dilatava mentre la moneta in circolazione non aumentava in proporzione. Il problema della scarsa liquidità trovò diverse risposte. Soprattutto il prestito cessò di essere medievale e assunse connotati di inusitata modernità come nel caso del Banco dei Medici e di quello di Francesco Datini. Essi introdussero il prestito di funzionamento e di finanziamento alle imprese. Facevano uso dell’innovativo conto corrente che annotava vari servizi ai clienti e funzionava, almeno in Toscana, anche sulla base di ordini scritti come l’assegno.
Angela Orlandi è docente di Storia Economica della Moneta e della Banca nel Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi di Firenze. È direttrice Scientifica della Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” di Prato. I suoi interessi scientifici riguardano la finanza pubblica e privata, la business history e il commercio internazionale. Pubblicazioni recenti: La ricchezza del debito pubblico. Secoli XII-XXI, il Mulino, Bologna 2022; The emergence of double-entry bookkeeping in Tuscan firms of the thirteenth and fourteenth centuries, «Accounting History», 2021, Vol. 26(4) 534–551
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Palazzo Esposizioni Roma – Sala Auditorium
Scalinata di via Milano 9a, Roma
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