Discussants
Paolo D'Angelo, ordinario di Estetica, Università di Roma 3
Franco Salvatori, ordinario di Geografia, Università di Roma "Tor Vergata"
La filosofia insegna, fin dall’originario significato del giardino quale grembo della vita, ad agire nel rispetto del nostro pianeta: in definitiva di noi stessi. E’ un pensiero rivolto al futuro, ancorato al mito eterno di una figura vitale, immagine del paradiso possibile dove tornare al dialogo con la natura in una visione unitaria dell’esistenza. Questa filosofia è di urgente attualità per combattere la povertà del mondo e curare le terre dove abitiamo, difendendole dall’aggressività liberista, per salvare, con il mito eterno, la nostra vita. Come operare per trasformare il mondo in un giardino? E’ la metafora poco indagata del buon luogo, offuscata dalla moderna contrapposizione fra uomo e natura; essa recupera - nella prospettiva di un mondo accogliente - la visione olistica della natura quale totalità degli uomini, animali, vegetali e minerali; lì dove agisce l’etica della responsabilità contro il deterioramento del nostro pianeta, unico e irripetibile.
Massimo Venturi Ferriolo, filosofo, già ordinario di Estetica al Politecnico di Milano, è stato Visiting Professor e conferenziere in varie università europee e americane.
Il tema del paesaggio tra etica ed estetica, fra teoria e progetto, è al centro dei suoi interessi didattici e scientifici. Tra i suoi libri ricordiamo: Etiche del paesaggio. Il progetto del mondo umano (Editori Riuniti 2002), Percepire paesaggi. La potenza dello sguardo (Bollati Boringhieri 2009), Paesaggi in movimento. Per un’estetica della trasformazione (DeriveApprodi 2016) e Oltre il giardino. Filosofia di paesaggio (Einaudi 2019).
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