Il mondo che cercavo di far vedere era un mondo dove stavo bene, dove la gente era gentile e dove trovavo la tenerezza di cui avevo bisogno.
Le mie fotografie volevano dimostrare che un mondo del genere poteva esistere.
Robert Doisneau
All’imperfetto dell’obiettivo è l’imperdibile autobiografia di Robert Doisneau, scritta con la stessa poetica allegria con cui realizzava le sue immagini.
Pubblicato in francese nel 1989, il libro arriva finalmente in Italia in un’edizione arricchita da alcune tra le più note immagini del fotografo e da una brillante introduzione di Michele Smargiassi. Il testo ripercorre ricordi, aneddoti e ritratti che si susseguono tra le immagini di Doisneau, dove accanto alla vita delle persone comuni, incontriamo personaggi come Georges Braque, Constantin Brâncuși, Sabine Azéma, Pablo Picasso, Jacques Prévert e Raymond Queneau, tra gli altri.
“Quando ci saltai sopra a piè pari, la fotografia era di legno. Ora è quasi elettronica. Ma ho ancora il naso incollato al vetro, con la stessa curiosità del primo giorno”.
Autore di immagini immortali, Robert Doisneau è stato un grande fotografo della vita quotidiana, fatta di piccoli gesti, di gente comune, di scolari diligenti, di coppie che si amano, di amici che si ritrovano al bar per un bicchiere in compagnia, di momenti caratterizzati da tenerezza e umorismo. Soprattutto, questo “pescatore d’immagini”, come amava definirsi, fece di Parigi il centro del suo mondo, del suo lavoro, e seppe restituire attraverso le sue fotografe l’immagine della “pariginità”, quella che i turisti ancora cercano per le sue strade.
Robert Doisneau di fronte al suo obiettivo ha visto sfilare il Ventesimo secolo senza mai prendersi sul serio, senza mai rinunciare al suo humour sottile, alla sua tenerezza, la stessa che ritroviamo in questi testi, divagazioni di un flâneur di razza e frutto di uno scambio epistolare durato cinque anni con Jean-Luc Mercié, l’editore della prima edizione del volume.
La vita di Robert Doisneau si può riassumere in un solo verbo, coniugato nel più dolce dei tempi. Gli scrisse un giorno il suo amico poeta Jacques Prévert: “È sempre all’imperfetto dell’obiettivo / che coniughi il verbo fotografare”. L’imperfetto è il tempo del gioco dei bambini, della nostalgia dei vecchi; un tempo non perfetto, cioè sempre un po’ inferiore a quel che promette. E che proprio per questo, ti lascia il desiderio di vedere di più.
Alessandra Mauro Direttrice artistica della Fondazione Forma per la Fotografia di Milano e direttrice editoriale della Casa editrice Contrasto, Alessandra Mauro ha curato e realizzato molti progetti fotografici, espositivi e editoriali.
È stata responsabile (2000-2003) delle mostre fotografiche presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Già professoressa di Teoria e Storia della Fotografia presso l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, docente di Fotografia presso il DAMS di Roma 3, è ora docente di Fotografia e fotogiornalismo presso la Scuola di Giornalismo della LUISS di Roma, di Storia della Fotografia presso la RUFA di Roma e di Luoghi ed eventi espositivi presso l’Università Mercatorum.
È autrice dei podcast “Una foto, una storia” (Storie libere e Contrasto, 2023). Collabora con la RAI – Radio Tre (programma Wikiradio) per le puntate dedicate alla fotografia internazionale e ha collaborato con i Musei Vaticani, Collezione Arte Contemporanea, per la collezione fotografica dei Musei.
Michele Smargiassi scrive su Repubblica dal 1989, occupandosi in prevalenza di società e cultura. Appassionato di fotografia («mi piace ancora, più di ogni altra cosa, guardare le figure, amo la storia e la cultura dell’immagine ma quando tocca a me riesco solo a fotografare i miei familiari davanti a paesaggi da cartolina»), sulle colonne del quotidiano ha curato il blog Fotocrazia con il nome di Il Fotocrate. Si è laureato in Storia contemporanea all’Università di Bologna e tiene lezioni e corsi in scuole, università e circoli culturali. È membro del comitato scientifico Sisf, Società italiana di studi di fotografia, del comitato scientifico del Centro italiano per la fotografia d’autore di Bibbiena e del comitato scientifico della Fondazione Nino Migliori di Bologna. Tra i numerosi scritti dedicati alla cultura visuale si ricordano saggi come L’immagine fotografica 1945 2000 (Einaudi, 2004); Un’autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso (Contrasto, 2009); Ora che ci penso. La storia dimenticata delle cose quotidiane (Dalai, 2011); Sorridere. La fotografia comica e quella ridicola (Contrasto, 2020); Voglio proprio vedere. Interviste impossibili ma non improbabili ai grandi fotografi (Contrasto, 2021).
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Ingresso libero fino a esaurimento posti
Libreria - Palazzo Esposizioni Roma
via Milano 15/17