Fernando Rigon
Se Tiziano possiede in sommo grado la capacità di conservare "l’idea della verità in ogni oggetto", come scriveva A. M. Zanetti, si può parlare di "ritratti" dei medesimi al pari di quelli delle persone: in particolare dei gioielli che costituiscono lo status symbol per eccellenza della posizione sociale di un ritrattato. Di essi il pittore si appropria con la sua arte cogliendone il "carattere" di feticcio e di amuleto, oltre che di oggetto prezioso. Il Cadorino conosce infatti benissimo le "proprietà" delle pietre "mirabili" che vengono esibite nella vita e nella finzione della pittura anche con finalità apotropaiche oltre che simboliche. Dall’analisi di alcuni esempi "emblematici" si potrà applicare all’indirizzo di un gioiello la frase usata dall’Aretino per commentare il ritratto di Paolo III del Vecellio: "il come egli è vivo, il come egli è desso e il come egli è vero".
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Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Sala Cinema - Palazzo delle Esposizioni
Scalinata di via Milano 9A