Silvia Danesi Squarzina
Professore Emerito di Storia dell’Arte, l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
Proust scriveva che i quadri di Jan Vermeer sono frammenti di uno stesso mondo. Le fonti usate dall’artista sono molteplici e vanno dalla realtà della vita quotidiana alla collezione di dipinti di sua suocera, dalla Iconologia di Cesare Ripa, tradotta e pubblicata ad Amsterdam nel 1644, alla letteratura degli emblemi, diffusa nelle città nederlandesi.
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Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Sala Cinema
Scalinata di via Milano 9A