Expodemic
Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri

07.05__25.08.2024

A cura di Lorenzo Benedetti
con la collaborazione di Francesca Campana
 

Mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo
 

Organizzata da Azienda Speciale Palaexpo con la collaborazione di 
Accademia di Belle Arti di Roma, Accademia di Danimarca, Académie de France à Rome – Villa Médicis, Accademia Nazionale di San Luca, Accademia di Romania in Roma, Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Accademia d'Ungheria in Roma, Accademia dei Virtuosi al Pantheon, American Academy in Rome, British School at Rome, Circolo Scandinavo, Complesso monumentale di San Salvatore in Lauro, Forum Austriaco di Cultura, Institutum Romanum Finlandiae, Istituto Culturale Coreano, Istituto Giapponese di Cultura, Istituto Polacco di Roma, Istituto Svizzero, Museo Casa di Goethe, Reale Istituto Neerlandese di Roma, Real Academia de España en Roma.
 
Artisti in mostra: Kamrooz Aram, Ane Rodriguez Armendariz, Séverine Ballon, Jacopo Belloni, Alix Boillot, Susanne Brorson. Fatma Bucak, Pedro Luis Cembranos, Zachary Fabri, Hamedine Kane, Kapwani Kiwanga, Bjørn Melhus, Marko Nikodijevic, Tura Oliveira, Estefania Puerta Grisales, Chloé Quenum, Marie Robert, Sarina Scheidegger

Expodemic Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri7 maggio__25 agosto 2024
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Expodemic è la seconda edizione del Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri a Roma, che a partire dal Palazzo Esposizioni Roma si diffonde nel tessuto della città.

La mostra racconta lo stretto legame tra la nascita e lo sviluppo delle esposizioni e la storia delle accademie, sia attraverso il coinvolgimento di artisti stranieri attualmente residenti sia con documenti storici.

Roma non solo ospita il più alto numero di centri culturali internazionali, le cui vicende si intrecciano e si sviluppano fin dal 1666 con la fondazione dell’Accademia di Francia, ma è anche il luogo in cui sono state inventate le esposizioni moderne. Per oltre 40 anni, tra il 1680 e 1720, il pittore, segretario dell’Accademia di San Luca e reggente della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, Giuseppe Ghezzi, organizza nel Complesso monumentale di San Salvatore in Lauro una serie di mostre di importanti opere presenti nelle collezioni delle famiglie aristocratiche romane, dando così avvio al concetto di esposizione moderna. Grazie alla capacità di capire il proprio periodo storico, Ghezzi, con questa serie di esposizioni, rende pubblica l’arte, proponendo un’idea moderna e democratica della cultura e agendo così come primo curatore della storia.

Expodemic, a partire dalla mostra a Palazzo Esposizioni, si diffonde nella città con una serie di poster realizzati appositamente per l’occasione e in distribuzione gratuita nelle varie sedi dei partner culturali. Un percorso che illustra l’importanza del rapporto rizomatico tra il Palazzo Esposizioni e le Accademie e Istituti di Cultura stranieri a Roma, mettendone in evidenza la ricchezza e la diversità, nonché l’assoluta attualità di questo arcipelago culturale.

La mostra è arricchita anche da un programma pubblico di incontri, performance e proiezioni ospitato a Palazzo Esposizioni e dalle numerose mostre ed eventi organizzati nelle Accademie e Istituti di Cultura.

3500 cm2
Progetto di poster d’artista

3500 cm2 sono i centimetri quadrati a disposizione di un artista per realizzare un manifesto 50x70 cm, a cui è affidato il compito di diffondere il linguaggio dell’arte contemporanea a un pubblico più vasto e più eterogeneo di quello che abitualmente visita le mostre. I poster sono distribuiti gratuitamente, in diverse centinaia di copie, a tutti i visitatori di Expodemic, il Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri, che ha la mostra a Palazzo Esposizioni ma si diffonde attraverso la fitta rete di Accademie e Istituti a Roma.

3500 cm2 è una mostra senza confini spaziali e temporali che si sviluppa nel tessuto urbano in un modo inedito e con l’intento di costruire una piattaforma culturale che amplifica le possibilità comunicative dell’arte in una forma alternativa di interazione tra artista, istituzione e pubblico. Il percorso si sviluppa su due coordinate: l’unicità (l’opera originale creata dall’artista che aderisce al progetto) e la ripetizione (la moltiplicazione dell’opera per tutte le persone che visitano il luogo). 3500 cm2 dialoga con un pubblico vasto conservando un’alta qualità artistica e creando costantemente nuovi “visitatori/collezionisti” sensibili al linguaggio dell’arte.

Giuseppe Ghezzi

Figura centrale del periodo tardo barocco romano Ghezzi può essere considerato il primo curatore di mostre della storia moderna. Pittore e scrittore nasce a Comunanza nel 1634 e arriva a Roma diciottenne. La sua carriera è un intreccio di diverse discipline oltre che pittore restauratore e copista, Ghezzi è scrittore, stimatore di opere. Ha un ruolo centrale nelle accademie importanti a quell’epoca. Reggente della confraternita dei virtuosi al Pantheon e Segretario all’Accademia di San Luca. Come scrittore fa parte anche dell’Accademia dell’Arcadia. Tra il 1680 e il 1720 realizza ogni anno una mostra nel complesso monumentale di San Salvatore in Lauro aprendo al pubblico i tesori conservati nelle numerose collezioni di dipinti a Roma. In questo modo Ghezzi apre alla comunità uno dei tesori più grandi della pittura italiana degli ultimi due secoli. Oltre a capire il potenziale di una nuova tipologia di pubblico definendo in questo modo il concetto di mostra, Ghezzi concepisce anche lo spazio espositivo pubblico per le mostre. Dopo la sua morte nel 1721, si dovrà aspettare l’inaugurazione del Palazzo Esposizioni nel 1883 per avere un nuovo edificio destinato alle mostre a Roma.